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cisterna_romana.jpeg“È uno spettacolo che ti fa restare a bocca aperta. Una cosa meravigliosa, anche per come si è conservata intatta, per la maestria con la quale è stata costruita, per la sua bellezza che finalmente potrà essere ammirata da tutti”. Così il sindaco di Ponza, Piero Vigorelli, che ha visitato in anteprima l’antica cisterna romana di via Dragonara, al termine del lavoro di pulizia della cisterna, che era invasa da rovi. La cisterna romana in via Dragonara, scavata nel tenero tufo dell’isola, presenta più corridoi voltati posti su file parallele, che si incrociano con le sei navate perpendicolari. Questo ingegnoso sistema architettonico ha consentito di realizzare il massimo del volume della raccolta delle acque piovane, fino a circa 6.000 metri cubi d’acqua, risparmiando i solidi pilastri di sostegno che altrimenti andavano realizzati, sottraendo però spazio al bacino di raccolta intonacato con uno spesso strato di cocciopesto ad alto grado di impermeabilizzazione.

Attualmente i siti archeologici visitabili a Ponza oltre alla Cisterna della Dragonara sono le Grotte di Pilato, la necropoli del Bagno Vecchio e la necropoli in località Guarini, sul versante della baia di Chiaia di Luna. Tutti siti archeologici di epoca romana. Ed a breve si procederà anche all'apertura di un'altra cisterna romana in Via Comandante. Questa cisterna relativamente piccola è  collegata a quella molto più grande del Bagno Vecchio. Per quest'altra cisterna, a differenza delle altre due, non è ancora possibile prevederne l'apertura al pubblico. In questi anni è stata oggetto di svariati atti di vandalismo: gli accessi sono stati ostruiti per realizzarne abitazioni e un noto albergatore isolano l'ha usata come discarica.

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